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Commenti al testo di Franca Colozzo
La maschera scarlatta

Sei nella sezione Commenti
 

 Franca Colozzo - 13/06/2023 23:41:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Silvia, del tuo passaggio anche a ritroso nel tempo. Pare che Carnevale sia sempre presente tra noi, oggi più che mai, quando anche i falsi miti tendono a nascondere la verità. Ma si sa che il prestigio ed i soldi sono merce prevalente in una società senza valori.
Scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma vedo un’entropia crescente ed un tempo sempre più rarefatto per quanto mi riguarda. Buonanotte.

 SilviaDeAngeliss - 06/06/2023 14:50:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

A volte celarsi in una maschera carnevalesca, aiuta la mente ad allontanarsi da pensieri oscuri, inevitabili nel corso della vita.
E in quel momentaneo travestimento, si cerca di vivere una diversa simbiosi del profondo, che si riaffaccerà con prepotenza a sera, come un cruccio logorante...
Sempre bello leggerti, Franca, un caro saluto

 Franca Colozzo - 14/02/2018 19:01:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Maria Giovanna hai colto le sensazioni di un momento e il mio pensiero per una festa che non suscita in me, data l’età, quelle emozioni puerili piene di allegria e spensieratezza.
Indossando ogni giorno una maschera nei rituali sociali, è veramente difficile togliersela per mostrare il nostro vero volto.
Devo ringraziare una mia ex studentessa liceale, che è stata a Venezia durante il Carnevale, di aver messo disposizione su Facebook alcune foto stupende da cui ho tratto, previo suo consenso, le due pubblicate. Buona serata e grazie del commento.

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 Franca Colozzo - 13/02/2018 21:21:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Ringrazio gli ultimi miei commentatori: Arcangelo e Salvatore.
Pur non amando personalmente il Carnevale, ma apprezzandone le storiche maschere (è passato ormai il tempo delle illusioni!), devo però constatare che indossiamo, anche non volendo, una maschera ogni giorno.
La società ce lo impone con le sue ipocrisie, ma è proprio sotto quella maschera che è celato il nostro vero volto impastato di sofferenze e di dolore.
Sarò senza maschera e sincera fino in fondo! Ho provato un vero senso di sconforto e di amarezza nello scoprire la crudele verità sui nuovi lager in Libia, espressa in "Pensieri" su La Recherche.
Al di là delle scenografiche lacrime di Favino sul palco del teatro Ariston - voglio credere che fossero sentite, ma comunque sollecitate dal potere che esprime la RAI: "Voglio poter urlare, voglio poter urlare anche se poi mi sparano addosso" Pierfrancesco Favino. E se veramente gli sparassero addosso? Scapperebbe a gambe levate, indossando la bianca casacca, ben monda e lavata! - sento la dicotomia dei nostri tempi tra Festival, Carnevale, "Le Sacre Ceneri" coincidenti con San Valentino (che casualità)!
Vi prego di cliccare sul seguente link, per capire il mio stato d’animo esacerbato.
http://www.dirittisociali.org/attualita/2018/02/accordo-italia-libia-oxfam-e-borderline-sicilia-%E2%80%9Cinferno-senza-fine%E2%80%9D.aspx

 Salvatore Pizzo - 13/02/2018 20:00:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Un carnevale che sempre ci ricorda di quante maschere si possano indossare, mostrandone una di più a significarle tutte, anche quella di individui dolenti...
un saluto

 Arcangelo Galante - 13/02/2018 19:44:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

La lirica si apre con una minuziosa descrizione del Carnevale, le sue maschere, i suoi scherzi, le sue atmosfere.
Coinvolge, da subito, il lettore, dandogli l’impressione di partecipare ad una ridente sfilata, in quel di Piazza San Marco, a Venezia.
Le riflessioni, profonde nel loro contenuto, assumono forma nella parte centrale del testo, in cui l’autrice invita a “pensare” su quanto si possa celare, dietro ad una maschera.
Ognuno cerca un po’ di svago, in un mondo ormai affranto da sofferenze ed inquietudini, sino a mettere in discussione l’esistenza stessa delle cose, anche quelle più semplici, che, un tempo, rappresentavano il vivere quotidiano.
Ecco il motivo per cui, la splendida “maschera scarlatta”, alla fine, si accomiata, ritirandosi dalla scena, non priva di stanchezza e sconforto.
Poesia molto bella, che apprezzo e condivido, in toto.
Romanticamente, saluto. :-)

 Franca Colozzo - 13/02/2018 18:19:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Infatti Graced è proprio come tu dici. Dietro la maschera c’è un mondo che non traspare, con tutte le sue sofferenze e fragilità.
Ho colto lo spunto per scrivere questa poesia da alcune foto molto belle sul Carnevale di Venezia (di cui due inserite nella poesia), pubblicate da una mia ex studentessa su Facebook.
Amareggiata per la mia nipotina malata che oggi non ha potuto festeggiare questa festa, per me soprattutto dei bambini, ho voluto esprimere quella sottile malinconia che si cela sotto le maschere degli adulti e la vacuità della stessa nostra esistenza.
Un affettuoso saluto e buona serata.

 Graced - 13/02/2018 17:30:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Anche se si è mascherati, dietro le maschere biricchine del carnevale c’è sempre un cuore ed un’anima con tutti i suoi patemi e con le proprie fragilità. Chiaramente, non traspaiono dall’esterno, è un tutto un voler far credere ciò che non si è. Un far vedere un viso a cui si è voluto dare visibilità. Ma si sa, il carnevale non è altro che, un voler apparire, camuffando la vera essenza dell’essere dietro un costume ed una maschera. Versi apprezzati per la scorrevolezza e l’originalità. Un caro saluto Franca, Graced!